Sam è un ragazzo di 18 anni, e come tutti ragazzi di 18 anni affronta i problemi dell’adolescenza: le amicizie, le prime relazioni di coppia, la scelta del college e la volontà di crearsi una propria indipendenza attraverso un lavoro part-time. Sam però non è un tipico ragazzo di 18 anni, perché è autistico.
Atypical è una serie americana che decide di aprire gli occhi al mondo sulla vita di un ragazzo che ha ricevuto la diagnosi di Disturbo dello Spettro Autistico. Ci mostra la sua vita quotidiana, con le sue sfide, le sue difficoltà, le sue vittorie e i suoi momenti più bassi.
È veramente una serie esaustiva perché oltre a mostrare il mondo dal punto di vista di questo ragazzo ci rende possibile abbracciare anche la visione di tutte le persone che fanno parte della vita di Sam.
Una madre che è attentissima a lui e a qualsiasi sua esigenza, a volte anche eccessivamente protettiva nei confronti di un figlio che sta cercando di percorrere la propria strada; lo cresce cercando di prevedere alla perfezione ogni suo bisogno e rispettando totalmente ogni “fissazione” di Sam: dalla colazione preparata in un certo modo, alle t-shirt solo ed esclusivamente 100% cotone, all’evitamento dei rumori forti attraverso cuffie antirumore e così via. È informata su ogni aspetto del Disturbo, frequenta gruppi di auto-aiuto e cerca anche di promuovere la conoscenza di ciò che l’autismo comporta anche a persone esterne. Il padre invece ha molte più difficoltà con Sam, soprattutto quando è piccolo, al punto di decidere di allontanarsi dalla sua famiglia per qualche tempo, ma poi piano piano impara quale è il suo ruolo e riesce ad avvicinarsi sempre più al figlio. Finalmente inizia ad aver un dialogo con lui ed essere un punto di riferimento per Sam dopo una crisi, ma più di tutto ad essere visto come qualcuno a cui chiedere consigli per le relazioni e la vita in generale.
Esistono altri personaggi che hanno un certo rilievo nella storia come Paige, la prima fidanzatina di Sam, il suo collega di lavoro e amico Zahid, ma il personaggio sicuramente più importante e significativo nella vita di Sam è sua sorella minore Casey, una quindicenne forte, determinata ma anche sensibile e costantemente preoccupata per il fratello e la sua salute. Si prende cura di lui, corre quando ha una crisi e si impegna affinché tutte le abitudini di Sam restino costanti. Con il procedere della serie però emerge come questa giovane donna sia sempre vissuta nella sua ombra e quanto per lei sia più importante il bene di Sam che il proprio; ci si rende conto di quanto spesso lei rinunci a se stessa per il fratello e quanto sia per lui sia essenziale, sia quando lo consola e lo sostiene sia quando lo sprona, lo sfida e lo prende in giro per stemperare la tensione.

Atypical ci mostra anche alcuni spaccati sulla terapia di Sam con la sua giovane terapeuta Julia. Si possono vedere tutti i dubbi e gli sforzi di Sam nel cercare di riconoscere le espressioni facciali e le emozioni che esse rappresentano, nel provare ad imparare a leggere la comunicazione non verbale, nel tentativo di capire i messaggi sottointesi al significato letterale delle parole e di comprendere perché le persone si sentono ferite dal modo diretto e senza filtri che usa per dire ciò che pensa.
È una serie veramente divertente, commovente e allo stesso tempo in grado di regalare un’accurata visione di un soggetto con un Disturbo dello Spettro Autistico ad alto funzionamento, permettendo a chi guarda di sfatare il mito negativo nei confronti di questi ragazzi e di iniziare realmente a conoscerli e a creare nel proprio cuore uno spazio per poterli accogliere.