Psicologisti - Bambini, libri e cervello

Bambini, libri e cervello

Avete mai sentito parlare di Million Word Gap?
Se la risposta è no, vi assicuro che è una cosa che da oggi vi verrà in mente ogni volta che vedrete un libro per bambini. Perché? Perché è stato dimostrato che i bambini piccoli a cui vengono letti libri dai loro genitori quando andranno alla scuola primaria conosceranno un milione di parole in più, rispetto ai bambini che non hanno goduto di questa opportunità. 
Un milione!

Certo, il fatto che leggere ai bambini, e in generale leggere, “faccia bene” non è una sorpresa per nessuno, ma quando questo vantaggio si concretizza in una quantità numerica, è molto più d’impatto. 

In una recente ricerca1, la Prof.ssa Jessica Logan e i suoi colleghi hanno stimato il numero di parole a cui i bambini di età prescolare sono esposti attraverso la letteratura per l’infanzia a loro dedicata. Prendendo in esame 60 tra i più famosi libri per questa fascia d’età hanno conteggiato che ognuno di questi in media contiene tra 140 e 240 parole. I genitori che leggono almeno uno libro al giorno ai propri bambini li espongono dunque indicativamente a 78.000 parole l’anno, che nel triennio 3-5 anni, si sommano raggiungendo un totale cumulativo di quasi 1,5 milioni di parole. 
Questo dato si limita al conteggio delle sole parole del libro e non tiene conto di tutta interazione extra testuale che accompagna la lettura, in termini di domande, chiarimenti e commenti, che senza dubbio aumentano ulteriormente l’esposizione linguistica dei bambini.
Se invece nessuno legge ai bimbi in questa fascia di età in cui sono così ricettivi, questi raggiungono la scuola primaria con un bagaglio di appena 4.600 parole. Un divario enorme, di un milione di parole, da cui appunto Million Word Gap.

A proposito del linguaggio utilizzato nella letteratura per l’infanzia, uno studio2 di Dominic Massaro, dell’University of California, ha studiato il lessico usato nei libri illustrati per bambini piccoli (picture book) e ha osservato che il linguaggio impiegato è più complesso di quello utilizzato nelle conversazioni dirette ai bambini o tra adulti. Quindi il leggere ai bambini ad alta voce li espone ad una complessità linguistica e cognitiva che tipicamente non si riscontra nella conversazione informale, e fornisce loro l’opportunità di acquisire un lessico ricco e vario, che viene appreso per esposizione ripetuta e più probabilmente mantenuto e utilizzato in futuro. 

I dati di queste ricerche si basano su una popolazione e un contesto di lingua inglese. Anche se sarebbe interessante avere a disposizione dei riferimenti alla lingua italiana, al di là della diretta applicabilità dei risultati numerici, le indicazioni che si derivano sono sicuramente interessanti e generalizzabili a qualsiasi altra comunità linguistica. 

Se a questo si aggiungono i riferimenti della letteratura che testimoniano una modificazione strutturale del cervello i bambini esposti alla lettura in età prescolare, la motivazione a leggere ai bambini non può che aumentare.
Tra questi, un recente studio3 del gruppo di ricerca guidato da John Hutton, che ha preso in esame un campione di 47 bambini di età prescolare, ha riscontrato che un ambiente domestico che stimola la lettura è associato a riscontri oggettivi di una maggiore integrità miscrostrutturale della materia bianca del cervello, nei tratti che supportano il linguaggio e i processi di acquisizione della lettura e della scrittura. 

Quindi leggiamo ai bambini ad alta voce, cerchiamo di appassionarli fin da piccoli alla lettura e, se non abbiamo bambini, teniamo in mente queste considerazioni quando decidiamo di regalare qualcosa a parenti e amici. 

Adesso più che mai, visto che siamo tutti a casa, leggiamo. 
Possiamo approfittare anche delle tante risorse on line che sono state recentemente messe a disposizione gratuitamente da siti e case editrici. per tenerci compagnia in queste lunghe giornate.

1Logan, J.A.R, Justice, L.M., Yumuş, M., e Chaparro-Moreno, L.J. (2019). When children are not ready to read to at home: the Million Word Gap. Journal of Developmental and Behavioral Pediatrics, 40 (5), 383-386.
2Massaro, D.W. (2017). Reading aloud to children: benefits and implications for acquiring literacy before schooling begins. The American Journal of Psychology, 130(1), 63.
3Hutton, J.S., Dudley, J., Horowitz-Kraus, T., DeWitt, T, e Holland, S.K. (2019). Associations between home literacy environment, brain white matter integrity and cognitive abilities in preschool-age children. Acta Paediatrica. 

Sara Zaccaria

Sara Zaccaria

Psicologa e psicoterapeuta, ha coniugato la passione per i libri e quella per la psicologia occupandosi dello sviluppo editoriale per Hogrefe Editore e svolgendo attività libero professionale con bambini e adulti.

Ti potrebbe piacere anche

Psicologisti - Zoom

Come te la cavi con Zoom?

Psicologisti - Sport e salute mentale

Sport e salute mentale

Psicologisti - Essere psicologi in Italia

Essere psicologi in Italia

Psicologisti - Psicologia dei vaccini

La psicologia dietro i vaccini

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.