Psicologisti - Mi fai venire i capelli bianchi!

Mi fai venire i capelli bianchi!

Per un caso fortuito, il Dott. Ya-Chieh Hsu, dell’università di Harvard e il Dott. Thiago Mattar Cunha dell’università di San Paolo, sono riusciti a dimostrare che lo stress fa davvero venire i capelli bianchi1. Certo, il fatto che ci fosse un detto a riguardo faceva facilmente presupporre che la cosa un fondo di verità ce l’avesse, ma loro sono riusciti a dimostrarlo in modo scientifico.
Nel corso di uno studio sul dolore, condotto con topi dal pelo scuro, hanno osservato che la somministrazione di una tossina per indurre il dolore, nell’arco di quattro settimane aveva fatto diventare il pelo dei topi completamente bianco. Per indagare meglio la relazione causale tra i due eventi e verificare se effettivamente il fattore responsabile del cambiamento cromatico del pelo fosse lo stress indotto dal dolore, i due ricercatori hanno predisposto un altro studio. Ipotizzando che lo stress agisca attivando le fibre del sistema nervoso simpatico, che si diramano in ogni follicolo pilifero sulla pelle, hanno iniettato la tossina che induce il dolore e, a seguire, hanno trattato i topi con un farmaco in grado di inibire la trasmissione alle fibre del sistema nervoso simpatico, osservando che effettivamente questo trattamento era riuscito a bloccale il processo di perdita di colore nel pelo.
In questo modo, Ya-Chieh Hsu e Thiago Mattar Cunha hanno dimostrato l’esistenza di un legame tra il sistema nervoso e le cellule staminali che generano i pigmenti. Lo stress induce il sistema nervoso simpatico a rilasciare gradi quantità di noradrenalina, che viene assorbita dalle cellule staminali del bulbo pilifero responsabili del colore, favorendone la rapida riduzione. 

Al di là dell’aspetto di curiosità di questo studio, le implicazioni di questa ricerca vanno a sostengo di tutti i dati scientifici che dimostrano come fattori diversi dal corredo biologico e cromosomico, come lo stress, lo stile di vita, l’alimentazione o eventi traumatici possono avere un impatto sulla salute, alterando o modificando il funzionamento del nostro organismo.

È stato infatti già dimostrato che lo stress, così come eventi di vita avversi e traumatici come abuso, abbandono o condizioni di particolare difficoltà economica possono causare un forte accorciamento dei telomeri e dunque una modificazione del DNA2. I telomeri infatti corrispondono alle strutture del DNA poste alle estremità dei cromosomi, che favoriscono la stabilità genetica e, in conseguenza, svolgono un ruolo fondamentale rispetto all’invecchiamento cellulare e alle malattie. I telomeri si accorciano naturalmente ad ogni replicazione cellulare, tanto che in base alla loro lunghezza si può determinare l’età biologica di un organismo, in contrapposizione con quella cronologica.
Lo stress psicologico è significativamente associato ad una condizione di alto stress ossidativo, che interferisce negativamente sulla telomerasi, un enzima che preserva le parti terminali dei cromosomi e che trae benefico da condizioni di basso stress ossidativo e assenza di radicali liberi.

A questo proposito, Lansdorp sostiene la possibilità che i meccanismi di coping che l’essere umano può attivare possano contribuire a ridurre lo stato infiammatorio e i livelli stress ormonale, in modo da offre un ambiente cellulare più stabile che favorisca la preservazione dei telomeri3.
Per contro, esistono dati che dimostrano come alcuni disturbi psicologici possono indurre modificazioni importanti a livello cromosomico. Blackburn ed Epel4 hanno osservato che un disturbo depressivo protratto nel tempo si associa ad un accorciamento dei telomeri, e come questo sia un effetto irreversibile.
Di più ampia diffusione sono le conoscenze rispetto al cortisolo, l’”ormone dello stress”, che il nostro organismo rilascia attraverso le ghiandole surrenali quando riconosce uno stato di allarme. Il cortisolo influenza il metabolismo degli zuccheri, delle proteine e dei grassi aumentando l’energia disponibile per l’organismo ma abbassando, sul lungo periodo, le difese immunitarie.

È dunque importante non sottovalutare lo stress e l’impatto di particolari eventi di vita sul benessere del proprio organismo, impiegando condotte che favoriscano il rinnovamento cellulare come l’esercizio fisico, l’alimentazione sana e la cura del sonno.
Buoni proposti per il 2020…

1 Zhang, B., Ma, S., Rachmin, I., He, M., Baral, P., Choi, S., … & Hsu, Y. (2020). Hyperactivation of sympathetic nerves drives depletion of melanocyte stem cells. Nature.
2 Ridout, K.K., et al. (2018). Early life adversity and telomere length: a meta-analysis. Molecular Psychiatry, 23, 858-871.
3 Lansdorp, P.M. (2016). Telomeres on Steroids ‒ Turning Back the Mitotic Clock? New England Journal of Medicine, 374, 1878-1980.
4 Blackburn, E.H., & Epel, E. (2017). The telomere effect: A revolutionary approach to living younger, healthier, longer (First edition.). New York: Grand Central Publishing.

Sara Zaccaria

Sara Zaccaria

Psicologa e psicoterapeuta, ha coniugato la passione per i libri e quella per la psicologia occupandosi dello sviluppo editoriale per Hogrefe Editore e svolgendo attività libero professionale con bambini e adulti.

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